Nel gennaio 2018, il Distretto 2100 del Rotary International ed il Ministero della Giustizia hanno stipulato un accordo per la realizzazione di percorsi di accompagnamento socio-educativo e formativo per il reinserimento sociale e lavorativo di minori e giovani adulti, sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, attraverso tirocini formativi, propedeutici al loro successivo inserimento lavorativo. Il Progetto denominato “Seconda Chance” prevedeva percorsi formativi e di inserimento sociale dei minori e giovani adulti in conflitto con la legge per evitare il radicarsi di situazioni di marginalità.
La mia doppia veste di Rotariano e di Direttore dell’Hospice mi ha consentito di avere tempestiva conoscenza del Progetto; condivisa l’idea con tutta la equipe dell’Hospice, comunicai la disponibilità, mia e della Struttura che dirigo, a partecipare ad una iniziativa di lodevolissimo impegno sociale. Poteva essere un salto nel buio ma ci guidò la convinzione che inserire un giovane, con un vissuto difficile e precedentemente indotto in errore, in un setting lavorativo impegnato nel sociale e nel sostegno a persone deboli e fragili, poteva essere, di per sé, un importante insegnamento di vita, a prescindere dagli eventuali sbocchi futuri.
Ci fu assegnato un giovane di 24 anni, Michele (nome di fantasia), con esperienze di lavoro giovanili solo nel campo dell’edilizia. Non abbiamo, volutamente, indagato sulla sua esperienza con la giustizia e lo abbiamo accolto con semplicità. Abbiamo pianificato l’inserimento graduale di Michele nelle attività della struttura, impegnandolo in diversi settori, anche per testare inizialmente le sue personali inclinazioni e valutarne l’impatto con un settore tanto distante dal suo vissuto precedente. É stata una emozione grande vederlo ogni giorno più interessato proprio alle attività sanitarie ed assistenziali e cogliere il suo grande piacere nell’essere utile ad una umanità sofferente. L’abbiamo incoraggiato in questa sua scelta e ci siamo convinti che saprà trovare la sua strada in questo settore, per un futuro sereno e, sopratutto, sano. Durante gli otto mesi del periodo di tirocinio, senza fare un solo giorno di assenza, Michele si è dimostrato sempre perfettamente compliante con tutte le attività in cui è stato impegnato ed ha mostrato un notevole interesse.
Nelle ultime settimane di presenza nel nostro Hospice mi ha comunicato la sua intenzione di volersi dedicare, nell’immediato futuro, ad attività lavorative proprio in questo campo; lo abbiamo guidato ed aiutato ad iniziare un percorso formativo per acquisire il titolo di studio di Operatore SocioSanitario. I miei collaboratori vedono in Michele una persona valida per mansioni di assistenza sanitaria in un settore molto delicato, quale il prendersi cura di persone fragili nella fase terminale della loro vita.
Sostenuto dall’entusiasmo di quanti collaborano con me in Hospice e avendo, attraverso una frequentazione quotidiana, maturato un giudizio molto positivo su Michele, ho preso impegno, con Michele stesso e con i miei collaboratori, per il suo inserimento lavorativo stabile in questo settore, immediatamente dopo il conseguimento dell’indispensabile titolo di studio. Abbiamo concrete possibilità di realizzare la sua assunzione presso la nostra struttura e siamo certi di mantenere tale impegno, coronando l’obiettivo del progetto rotariano con l’inserimento stabile di una persona in difficoltà in una realtà lavorativa sana. Il Progetto Seconda Chance è stata una esperienza bellissima, che ha sicuramente contribuito al recupero di un giovane a rischio ma ha fatto crescere anche me e tutti i miei collaboratori. Abbiamo voluto comunicare questa entusiasmante esperienza al Congresso Nazionale di Cure Palliative, per condividere la gioia che abbiamo vissuto in un percorso di solidarietà umana e professionale molto gratificante e per invitare i colleghi Direttori di Hospice di tutta Italia a ricercare la strada per iniziative similari.